Test Drive: Renault Kangoo Van E-Tech, al lavoro con l’elettrica
Nell’ambito dei long test drive di VirtualCar.it, abbiamo voluto provare un veicolo singolare: dopo la Renault Megane E-Tech, che probabilmente rappresenta la via futura per le berline due volumi di segmento C, la Renault Kangoo 3 Van E-Tech è invece ciò che ci attende per i principali mezzi da lavoro. Già adesso, la Kangoo E-Tech si propone come un Van per raggiungere luoghi cittadini, o tra una città e l’altra, con percorsi non particolarmente lunghi, ed ha dimensioni abbastanza compatte da circolare anche in un centro storico, senza inquinamento allo scarico. Ci si può chiedere, però, se la Kangoo E-Tech abbia la stessa praticità e funzionalità di un veicolo con motorizzazione tradizionale, o ibrida.
Guardando l’esterno, pochi elementi identificano la versione elettrica della terza generazione del Kangoo: le scritte e il logo Renault, ancora con forma «3D», che diventa sportello per la ricarica sono gli indizi più evidenti, mentre la tinta Rosso carminio rende il modello più simile ad una monovolume compatta che ad un furgoncino -che immaginiamo per lo più bianco, con i loghi aziendali. Ovviamente, la vettura in movimento non lascia adito a dubbi, senza scarico, e con suono artificiale fino ad una certa velocità, per accorgerci della sua presenza. All’esterno, troviamo comunque dettagli dell’ultima Kangoo per passeggeri, a cominciare dalle luci diurne con firma luminosa a forma di C, dalle moderne e caratteristiche luci a LED e dal bel disegno dei copricerchi delle ruote Flexwheel in acciaio da 16”.
L’interno della versione Van ha, in qualche modo, due facce: il completo abitacolo e il vano di carico «vuoto». Il guidatore ha davanti gli schermi in stile nuova Zoe, un comodo sedile regolabile, una plancia dotata di cassetti, prese, mensola per la ricarica del telefono, vano portaoggetti, portabicchieri, e i bei comandi circolari del clima automatico monozona. Il nostro Kangoo è dotato del sistema multimediale Easy Link con touch screen da 8” e navigazione inclusa, da alternare alla possibilità di utilizzo collegandosi agli smarphone: non di ultimissima generazione, ma sicuramente efficiente. La versione Van, oltre alla possibilità di tenere lo smartphone a sinistra del volante in un apposito sostegno, non dispone dello specchietto retrovisore centrale: la cosa lascia inizialmente un po’ interdetti, ma in effetti con vetri posteriori e finestrini chiusi, la visibilità è affidata ai grandi specchietti laterali e a telecamera e sensori in caso di manovra in retromarcia. In compenso, anche nella parte superiore del parabrezza si trova una comoda mensola portaoggetti, con la praticità che caratterizza questo genere di veicoli. Le plastiche sono piuttosto rigide, ma forma e montaggio sono di buona qualità; bello il volante in pelle, con gli utili tasti multifunzione.
Accanto al guidatore, c’è la possibilità di avere il sedile per il passeggero, che però con un sistema specifico si può totalmente ripiegare a scomparsa, per ottenere un vano di carico completamente piatto; dietro al sedile c’è comunque la paratia divisoria completa, con griglia girevole. Il vano di carico, ampio e regolare, è dotato di pannellatura interna in legno nella parte superiore, dove ci sono di solito i vetri, mentre alla base c’è un rivestimento in robusto legno, dello spessore di 9 mm, con il pavimento dell’abitacolo rivestito in plastica. Sistemi pratici per il trasporto, o per l’ingresso in vettura con scarpe sporche, e la possibilità di utilizzare l’ampio vano solo per il carico, o di «allestirlo» con mensole, strumenti e attrezzi specifici. Nel nostro Kangoo, le porte posteriori sono a battenti asimmetriche 60/40, con apertura a 180°, per rendere più pratico l’accesso al vano soprattutto in spazi ristretti, mentre la tecnologia «Open Sesame» riguarda l’ampia porta scorrevole, non elettrica, sul lato destro, che all’apertura della portiera anteriore non prevede il montante fisso: anche in questo caso il carico è sicuramente facilitato.
Veniamo alle impressioni di guida. Come per tutte le Renault elettriche, dopo l’accoglienza all’interno supportata da monitor e dal buon impianto stereo, ovviamente implementato solo anteriormente, l’avviamento si ottiene con la pressione del pulsante di start, ed è la sola strumentazione ad avvisarci che siamo pronti per partire, in assenza di qualsiasi rumore dal motore elettrico. Il cambio, un po’ sollevato, ha la forma di una cloche tradizionale: ovviamente, funziona come un automatico, e non ha necessità di un cambio di rapporti, ma dispone, spingendo la leva a lato, della funzione B di freno motore, variamente configurabile portando avanti o indietro la leva. Il freno motore supporta il recupero di energia, fino ad una posizione massima che consente una guida quasi «one pedal» -rilasciando l’acceleratore, la vettura frena; tuttavia, a differenza della Megane E-Tech, è difficile l’uso autostradale in discesa con recupero di energia: il massimo che si può ottenere è un consumo a zero, ma a vettura tende a rallentare fino a fermarsi. Dal punto di vista dinamico, la Kangoo elettrica è molto brillante, soprattutto in accelerazione con kick-down, e tiene bene la strada, con uno sterzo preciso e solo una trascurabile tendenza al saltellamento sulle caditoie a veicolo vuoto: ovviamente, più si accelera, più i consumi aumentano a vista d’occhio.
Per consumare poco, è disponibile un pulsante «Eco», che in questo caso è utilissimo perché fa anche da limitatore di velocità -non più dei 100 km/h- e consente di regolare la guida in funzione dei consumi; una specifica funzione della strumentazione, con una grande foglia verde, aiuta a risparmiare. Per avere un’idea, un pieno di elettricità difficilmente fa superare i 270-280 km: abbiamo ottenuto il «record» personale partendo da una ricarica al 100% e percorrendo senza soste il tragitto autostradale La Spezia-Milano, con 78 km di autonomia e il 21% di carica residua. Per raggiungere questo risultato, però, abbiamo viaggiato quasi sempre dietro un camion alla velocità tra gli 80 e i 90 km/h, sfruttando l’utilissimo cruise control adattivo, con frenata automatica e sistema di regolazione della distanza dal veicolo davanti. Niente radio, niente navigatore -abbiamo utilizzato lo smatphone già caricato- e impianto di climatizzazione spento, sfruttando la stagione che non richiedeva né caldo, né freddo nell’abitacolo. Discesa in folle per non consumare e non rallentare, e consumi ovviamente più alti nella parte iniziale del passo della Cisa. Un modo di guida che, con un’elettrica attuale di questa categoria e periodo di progettazione, è allo stato dell’arte, ma che non consente ancora di stare «nel traffico» pensando solo a guidare. Insomma: dove sono previsti limiti di velocità più elevati, come un’autostrada con lunghi rettilinei o con salite ripide, meglio essere soli per strada, per tenere la propria andatura, con la libertà di rallentare anche all’improvviso, e gestire al meglio il proprio veicolo.
Diverso, invece, è il caso di tragitti quotidiani con percorrenze più basse, che è più o meno quello che accade in molte situazioni professionali. Qui si può sfruttare tutto il potenziale della motorizzazione elettrica, che non emette fumi allo scarico, e permette di entrare in molti centri storici agevolmente, non solo con permessi specifici. Le dimensioni del Kangoo aiutano sicuramente, soprattutto in larghezza, e si consiglia di alzare un po’ il sedile per ottenere vantaggi effettivi in visibilità, considerando l’altezza del frontale e della fiancata; attenzione anche all’altezza complessiva del veicolo, che è ad esempio al limite dell’apertura di alcuni box. Quanto al confort, è di livello superiore per quel che riguarda la silenziosità -si può conversare molto facilmente con il passeggero- e la taratura delle sospensioni: non ci si renderebbe conto di essere in un Van commerciale, se non per il curioso riverbero che si genera a veicolo vuoto, e che comprende il rumore dell’assale posteriore, sicuramente un po’ più «alleggerito» senza carichi, e comunque privo del peso del sedile e degli elementi di finitura. Si può tranquillamente pensare di lavorare con il Kangoo E-Tech, e per la ricarica si consiglia una wallbox nella sede del lavoro, o nell’abitazione, per avere al mattino il veicolo già carico; la nostra versione ha la possibilità della ricarica ad una presa domestica, ma con tempi lunghissimi: molto meglio il caricatore di bordo da 80 kW DC, con cavo di ricarica modo 3 da 6 m e presa di tipo 2, in dotazione. Le colonnine sono un po’ ovunque, ora anche in autostrada: l’ideale è effettuare la ricarica parziale nelle soste lavorative o per i pasti, cosa non sempre possibile, ma di certo più semplice rispetto al passato. In questo modo, non si è costretti ad una lunga ricarica partendo da zero, e si ha un margine di carica sufficiente per mantenere medie più adeguate al traffico. Aiutano, in questo caso, le specifiche app, a cominciare da myRenault che avvisa anche a distanza della carica del Kangoo, mentre per il controllo dei costi meglio un abbonamento, più conveniente e più facilmente scaricabile in fattura. Questo vale anche per il prezzo, alto in assoluto rispetto alle versioni termiche, ma facilmente riducibile con gli incentivi.
Modello | Renault Kangoo 3 Van E-Tech electric Advance Open Sesame EV45 22kW |
Dimensioni | 448 x 186 x 186 |
Bagagliaio | Fino a 3,9 m3 |
Penumatici | 205/60 R 16 |
Colore | Rosso carminio |
Interni | Armonia interna Beton Flou, sellerie in tessuto Kylia |
Alimentazione | Elettrica |
Batteria | Ioni di litio da 45 kWh |
Cambio | Cambio con variatore elettrico |
Potenza | 122 CV |
Coppia max | 245 Nm |
Velocità dichiarata | > 135 km/h autolimitata |
0-100 km/h | 12,6 secondi |
Consumo medio rilevato a fine test | 16.1 kWh/100 km |
Autonomia dichiarata | fino a 300 km |
Autonomia rilevata | 282 km |
Ricarica dichiarata | 170 km in 27 minuti; 100% di autonomia in 3 ore e 50 minuti con wallbox da 11 kW |
Ricarica rilevata | 160 km in 1h 25 minuti (56%); dal 58% al 100% in 2 ore e 30 minuti |
Prezzo | da 41.282 euro |