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Salone di Francoforte 2019: Hyundai 45 concept, la nuova elettrica riparte dalla Pony

La Hyundai 45 concept presentata al Salone di Francoforte 2019 ha sicuramente una storia interessante, legata anche all’Italia. Per gli appassionati di automobile, parlare del passato di Hyundai significa ricordare la prima auto della casa, quella Pony dalla linea squadrata, la coda fastback, il montante posteriore importante e l’impostazione da sportiva ad un prezzo accessibile, disegnata niente meno che da Giorgetto Giugiaro. La Pony berlina, presentata al Salone di Torino del 1974 ma che debuttò l’anno successivo, fu in realtà affiancata nello stesso Salone dalla Pony Coupé Concept, di impianto stilistico simile, ma dalla linea ribassata e dall’ampia superficie vetrata con grande montante dietro la portiera, come una sorta di Alfasud Sprint compatta. Partendo dal progetto Pony, è stata sviluppata la 45 concept: come dire che prendendo spunto dal passato della casa coreana, si guarda al futuro del marchio, per ciò che riguarda lo sviluppo del design dei futuri veicoli con tecnologia elettrica e autonoma.

Anteriormente, la Hyundai 45 mostra il logo luminoso, tipico di un modello elettrico, sopra il cofano, mentre la mascherina con i doppi fari dei modelli degli anni ’70 e il motivo della griglia ispirata al passato, è quasi una feritoia orizzontale; sotto si trova lo scudo sagomato a prisma, con un taglio centrale, e con uno spoiler inferiore nero, che simula la presenza dei paraurti storici. Questi dettagli, così come altri, ci mostrano un altro significato del nome 45: i numerosi angoli a 45°, che generano una forma definita a «diamante». La carrozzeria argento contrasta con la zona del tetto scura, una sorta di cupola in vetro molto aerodinamica, a memoria della vetratura ampia della Coupé Concept. La fiancata ha molto della Pony berlina, almeno nel ricordo complessivo: le due portiere dalla forma semplicissima sono tagliate da una linea di spalla che si interrompe nello spigolo formato dal profilo della coda; nella Pony di Giugiaro questa linea partiva dal frontale, mentre qui inizia dalla portiera anteriore, dove si innesta una seconda linea inclinata, che deginisce in modo originale la superficie sporgente del parafango posteriore. Alla base della portiera, ci sono delle luci a LED che consentono anche dall’esterno di conoscere la carica residua della batteria, mentre le ruote hanno un disegno molto articolato, come un frattale, che genera una superficie aerodinamica. Altro elemento ricollegabile alla Pony berlina è sicuramente l’ampio montante inclinato, senza il terzo finestrino posteriore, addirittura richiamando le feritoie del modello originario; qui però il tetto prosegue a formare uno spoiler. Anche la coda è debitrice delle Hyundai del passato, con una fascia nera e le luci rosse, ora a LED e in simmetria con il frontale; la targa in basso è ancora una volta un omaggio alla Pony berlina d’epoca. Linee più semplici, quindi, come evoluzione dello stile «Sensuous Sportiness» di Hyundai nel segno dello stile dinamico, ma anche di un maggior minimalismo, molto legato al design anni ’70.

Anche gli interni sono ugualmente minimali, forse più affini a quelli riuscitissimi della Pony Coupé Concept del 1974, e riflettono la tecnologia elettrica ed autonoma, che impiega ad esempio il sistema Camera Monitoring System (CMS) nascosto alla vista, con telecamere laterali capaci di ruotare. All’abitacolo si accede mediante porte scorrevoli, e lo spazio interno è ampio grazie alla distribuzione degli elementi meccanici all’esterno o sotto l’abitacolo. L’interno somiglia ad un salotto di legno, tessuto e pelle, con una plancia a vasca, un ripiano superiore morbido, un maxi schermo piatto e sospeso dietro al volante; le sedute sono sottili e avvolgentI, con quelli anteriori che possono ruotare all’indietro e le posteriori lounge chair, e il sistema di infotainment può essere utilizzato dai passeggeri anteriori con un’interfaccia a display integrata nel cruscotto. Se, quindi, l’esterno mostra il dinamismo essenziale della tecnologia elettrica, l’interno acquista il valore di un arredo ispirato all’età d’oro del design, pensando anche ad un uso conviviale o professionale dell’abitacolo quando non si è impegnati alla guida.