Salone di Francoforte 2019: BMW Concept 4, prove tecniche di coupé dal grande “doppio rene”
Anche BMW approfitta del Salone di Francoforte 2019 per mostrare un prototipo, la BMW Concept 4, che non solo anticipa idealmente la prossima uscita della Serie 4, ma che fa un passo in avanti nella ricerca di forme e soluzioni per il futuro design del marchio. E’ importante notare che la svolta di design viene fatta su un modello come la serie 4, che di fatto è la nuova configurazione della Serie 3 coupé, a sua volta erede della prima serie 3 che nacque proprio a due porte, anche se come berlinetta sportiva a tre volumi. BMW, quindi, non rinuncia alla sua tradizione, e continua a prestare attenzione alle coupé, nonostante il proliferare di vetture alte, spaziose e pesanti.
L’elemento di design più innovativo nella Concept 4 è il doppio rene anteriore, una costante per BMW. Il doppio rene un tempo era per lo più verticale, fin dai tempi di vetture come la 328 del 1936 o la 3.0 CSI degli anni ’70, ma anche delle proposte realizzate da Michelotti, inserito nel contesto di una mascherina orizzontale, oppure isolato al centro di un frontale pieno; c’era ovviamente qualche eccezione, come la celebre spider 507. Col tempo, comunque, si è sempre più appiattito: nelle più recenti proposte BMW, come anche la stessa Serie 3, si è allungato sempre di più in orizzontale, fino a raggiungere i fari, e ad avvolgersi sul cofano. Infine, nelle vetture alto di gamma come X7 e Serie 7, il doppio rene si è ora esteso su tutto il frontale, al punto da non essere più un segno grafico distintivo, ma una forma ingombrante difficilmente armonizzabile con il contesto. Con la Vision Next 100, nata per il centenario del marchio nel 2016, si era assistito a un primo ritorno del doppio rene verticale, che, a parte l’illuminazione da salone, serviva a definire un’area centrale sollevata del cofano, due prese d’aria laterali, e fari sottili molto in alto: una soluzione estetica equilibrata e ben caratterizzata.
E veniam alla Concept 4, nella quale il doppio rene ha assunto dimensioni molto ampie, ma assottigliandosi un poco, per ottenere una forma complessivamente inscrivibile in un quadrato, con l’effetto di due reni nuovamente verticali. Attorno al profilo doppio rene si diramano le pieghe del cofano, con una parte superiore spezzata e lievemente rientrante all’indietro, e le prese d’aria e lo spoiler che lo circondano in basso; sotto la linea del cofano ci sono i doppi fari a led dalla forma sottile e allungata, mentre ai lati dello scudo, in basso, si aprono enormi prese d’aria. L’impatto visivo è interessante, perché la vettura, di un bel colore Forbidden Red dai riflessi neri, è bassa, e il rene lievemente inclinato in avanti evoca i frontali di tante BMW storiche, con la differenza che il doppio rene è qui un grosso elemento tridimensionale quasi con una sua autonomia “solida”, e decorato in modo complesso con rilievi derivati dalla forma del numero 4.
Le altre linee partono tutte da qui, ma la fiancata alla fine è un’evoluzione di quanto già visto nelle ultime sportive BMW: parafanghi sporgenti, ruote da 21” dai raggi articolati e con pneumatici ultraribassati, linea nella fiancata al centro per definire un rientro inferiore con un grosso sfogo dietro alle ruote anteriori e un’evidente piega inferiore verso l’altro. La coda alta è assottigliata, con un lunotto discendente in modo molto graduale, a formare quasi un terzo volume. Da notare anche gli specchietti molto sottili ma non digitali, la coda ad andamento orizzontale, con un accenno di spoiler e l’ormai tipico LED unico, e dalla zona inferiore nera sagomata come scarico aerodinamico, e la finestratura che perde il “gomito di Hofmeister” tradizionale a favore di una più semplice chiusura rastremata a punta di freccia. Davanti la targhetta trasparente del salone rimane sospesa all’interno del rene stesso, e anche dietro lo spazio è minimo per un’eventuale targa: una soluzione estrema per un puro esercizio di design, che probabilmente offrirà spunti per altre BMW, senza dati tecnici, né indicazioni sugli interni.