Porsche 911: l’evoluzione del design nell’ottava generazione
Quando si parla di Porsche,
ormai si immaginano diverse varianti di carrozzeria, dai SUV di
varie dimensioni alle barchette a due posti, fino alle berline e
alle elettriche. Però la Porsche per antonomasia, da ben otto
generazioni, resta l’intramontabile 911, che per molti
anni è stata semplicemente identificata come «la Porsche». Come
intervenire nello stile di un modello iconico, come la versione
siglata 992 e al debutto al Salone di Los Angeles
2018, mantenendo continuità con il passato ma con la
necessaria modernità?
La filosofia di design Porsche segue un principio profondamente
radicato nella produzione tedesca: niente rivoluzioni, ma evoluzioni
continue, in modo da identificare complessivamente una
forma, che ci si accorge solo in un secondo tempo essere
profondamente diversa dalla precedente. Guardiamo per esempio il
frontale, confrontando la Carrera 4S rispetto alla
versione restyling della precedente 911 (la 991.2 del 2015):
se prima lo scudo era dissimulato nelle forme complessive, in
apparenza senza soluzione di continuità, con il cofano anteriore
arrotondato, ora lo scudo si fa evidente, e il cofano torna ad
avere un profilo anteriore netto e ribassato, come nelle
prime 911 dotate di paraurti in evidenza. I fari mantengono la
forma ovoidale, ora adottando recenti tecnologie a LED, mentre
le prese d’aria inferiori si fanno più ampie e sagomate, rimanendo tripartiti
ma in un unico elemento scuro: questo aiuta la tecnologia, negli
aspetti aerodinamici e motoristici, ma anche per la guida
assistita, con gli
innovativi Porsche Wet o Night Vision Assist.
L’indicatore di direzione laterale si sposta sopra al paraurti,
mentre il profilo generale mantiene un impianto simile,
allargando lievemente i parafanghi e variando elementi come
sottoporta, maniglie elettriche a scomparsa e forme dei cerchi,
ora da 20 e 21 pollici.
Ciò che cambia in maniera vistosa, e che permette di riconoscere
a prima vista la 992, è sicuramente la coda. La
soluzione precedente prevedeva la discesa dal lunotto fino al
vano targa integrato nella parte inferiore dello scudo, quasi
senza soluzione di continuità, fatto salvo un timido accenno di
spoiler, superfluo in presenza dell’alettone mobile. Le luci
erano disposte in due elementi laterali quasi a punta di
freccia, lasciando la parte centrale dello scudo libera e in
tinta con la carrozzeria, e il collegamento dello scudo era
ottenuto con una caratteristica linea avvolgente e inclinata sul
parafango, su cui poggiava anche la parte superiore delle luci
incassate. La 992 ha intanto un lunotto tutto vetro, meglio
integrato con il tetto e con la presa d’aria posteriore, ma
soprattutto termina sul singolare elemento orizzontale che
interrompe e solleva anche lievemente la coda inclinata,
procedendo su un piano quasi verticale. Lo scudo, quindi, si
raccorda su questo elemento, che comprende lo scenografico LED
unico rosso da parte a parte, e la scritta al centro
Porsche su fondo nero: una soluzione presa in prestito dalle
altre Porsche a listino, quale evidente family feeling, ma che
sulla 911 ottiene un effetto unico rispetto alle antenate. Sotto
l’elemento nero, lo scudo bombato nel colore della carrozzeria prosegue in basso con una
fascia scura più ampia della precedente, comprendente anche gli
scarichi e la targa.
Anche gli interni cambiano nel segno della continuità,
soprattutto per quel che riguarda i sedili sagomati e ben divisi
dal tunnel centrale, il profilo ad ala della plancia, e il
volante sportivo a tre razze. Quello che salta all’occhio è la
diversa ripartizione degli elementi, che cambiano in funzione
dei nuovi schermi della strumentazione, con il contagiri
centrale e due schermi ai lati, e del sistema di infotainment e
navigazione PCM: una fascia inferiore separa la zona
dedicata alle informazioni (compreso il nuovo schermo centrale
tattile da 10.9 pollici) da quella inferiore, che
incorpora ora le bocchette centrali e alcuni pulsanti, e si
prolunga sul tunnel molto inclinato fino al bracciolo. Senza
però rinunciare all’immancabile orologio analogico a centro
plancia. Tecnicamente, il flat-six dei modelli S eroga ora 450
CV, 30 in più rispetto alla 991, con un nuovo cambio
doppia frizione a 8 marce, accelerando da 0 a 100 km/h sempre
sotto i 4 secondi.
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