Arte

Paul David Redfern: innovatore della Motoring Art Digitale

Fin dalle sue origini, 20 anni fa, Virtualcar.it si è occupato di motoring art, un tempo riservata a pochi appassionati, e oggi sempre più diffusa a livello internazionale. Abbiamo quindi il piacere di riprendere la nostra rubrica dedicata all’arte motoristica, presentandovi le opere di Paul David Redfern, un artista che ha dato un contributo significativo nel campo della Motoring Art e della fotografia digitale. Nato nel 1958 a Leominster, Massachusetts, Redfern trascorse oltre un decennio (1975-1986) nel settore grafico-pittorico prima di avvicinarsi alla fotografia digitale negli anni Novanta. Nel 1991 organizzò una rassegna artistica a Gorizia, patrocinata dal Comune, che segnò l’inizio del suo impegno nella promozione dell’arte regionale; tuttavia, fu nel 1994 che compì un passo cruciale nella sua carriera, creando le Photomorfosi, una serie innovativa di immagini fotografiche computerizzate che trasformarono la fotografia tradizionale in arte digitale.

Questa tecnica, all’avanguardia per il periodo, unisce fotografia e computer grafica per creare opere che trascendono i limiti delle due discipline. Le immagini risultanti sono metamorfosi visive che mantengono un legame con il mondo reale, pur esplorando nuove dimensioni estetiche e concettuali. Il lavoro di Redfern è caratterizzato da un equilibrio tra colori e texture, e utilizza in primo piano i veicoli storici, combinati con sfondi, grafica e testi che evocano un’atmosfera vintage e industriale, con ruggine, officine, olio e benzina, trasportando l’osservatore in un mondo dove la meccanica e l’arte si fondono. Non manca un richiamo alla pop art, anche se la combinazione di fotografia e grafica digitale si pone come uno schermo tra realtà e immaginazione, come visioni del passato attraverso una lente contemporanea.

Il lavoro di Redfern ha ricevuto riconoscimenti nazionali e internazionali, con mostre e pubblicazioni che ne attestano il valore artistico. Nel 1996, le sue prime Photomorfosi vengono pubblicate sulla rivista nazionale “Progresso Fotografico”, e nel 1997 tenne una lezione sull’argomento presso l’Accademia delle Belle Arti di Lubiana. La sua reputazione crebbe ulteriormente con la personale “Photomorfosi digitale – Metamorfosi della fotografia tradizionale” dedicatagli da AGFA Italia nel 1999. Le sue opere fanno ora parte di collezioni pubbliche e private di prestigio, tra cui il Museo nazionale d’Arte Contemporanea di Fiume e il MOCA Museum di New York, consolidando il suo status di pioniere nell’arte digitale.