NAIAS 2018, tra passato e futuro
Il NAIAS di Detroit 2018 (14-29 gennaio) è quest’anno un evento davvero particolare. C’è un’industria automobilistica a metà strada tra il passato e il futuro, che esplora di tutto, dal retro design alla guida avveniristica, verso una realtà che è ricca di incognite, e ancora da costruire.
Intanto, ci sono le rassicuranti berline cari agli Americani, lunghissime due volumi fastback tra le quali l’auto dell’anno è la nuova Honda Accord (non più presente da noi), e la più desiderata è la Toyota Camry, con un’ampia rosa di concorrenti. E con una novità importante: la settima generazione della Volkswagen Jetta, berlina più compatta ma dal grande successo oltre oceano, e prima vera world car della casa, ora in vendita anche in CIna e Sud Africa. Questa Jetta non è per l’Europa, anche se il design è quello delle ultime Volkswagen, così come la piattaforma in comune con Golf e Audi A3.
Senza arrivare ai Truck, fenomeno decisamente statunitense, anche negli USA si guarda da sempre ai veicoli alti. Qui la scelta è curiosa, perché ci sono due vetture internazionali che sono rimaste uguali a loro stesse, privilegiando l’aspetto off road, e rinnovate soltanto per adeguarsi ai tempi. Da una parte c’è la nuova Classe G di Mercedes, congelata in 44 tonnellate di resina nella versione originaria, quasi a ricordare Jurassik Park, e rinnovata esternamente solo in pochi dettagli a cominciare dal frontale, nonostante il passare dei decenni. Dall’altra c’è l’attesa Jeep Wrangler, che cambia veramente pochissimo, mantenendo sempre il classico telaio a longheroni, e migliorando soprattutto in peso e agilità: un approccio conservativo ben diversa rispetto, ad esempio, alla Cherokee restyling, sempre più simile ad un comodo SUV adatto anche per l’asfalto.
E a proposito di SUV, popolarissimi negli USA più che in ogni altra parte del mondo, vale la pena osservare qualcosa di provenienza giapponese, come la Nissan Xmotion: un punto di vista grafico tipico del sol levante, per affrontare il mercato del 2020, con un’impianto generale alto e muscoloso, e con comandi vocali e di movimento di mani e occhi.
E’ sempre il Giappone, nei suoi marchi di lusso condivisi con le fabbriche USA, a mostrare alcune novità stilistiche e tecniche per il prossimo futuro. Il brand premium di Nissan, Infiniti, propone la Q Inspiration concept, una luminosa berlina aerodinamica dotata di motore VC-Turbo in grado di variare il rapporto di compressione a seconda degli usi, e con guida assistita ProPILOT nelle situazioni di maggiore stress: sarà così la berlina dei prossimi anni. Lexus, marchio lussuoso di Toyota, propone invece l’ultima evoluzione estrema del suo stile sfaccettato con la crossover Lexus LF-1 Lmitless concept: 5 metri di lunghezza, passo vicino a 3 metri, e un enorme calandra a clessidra dal forte effetto metallico. L’interno è molto lussuoso, e tutti i motori sono possibili, dall’ibrido al fuel cell a idrogeno; in più, uno “Chaffeur mode” può garantire la guida totalmente autonoma.
Tra i SUV di piena attualità, fatte salve le proposte estreme come la Lamborghini Urus, c’è anche qualcosa di più agile: la nuova BMW X2, sorella della X1, ha sempre trazione anteriore (o integrale) ma è più votata alla sportività, a cominciare dai volumi più rastremati, con 7 cm in meno in altezza e motori che partono dal 1.5 3 cilindri della MINI.
Infine, due situazioni diverse, con uno sguardo al passato. La prima è il nuovo corso di design Mercedes, sempre di Gorden Wagener ma ora orientato alla formula “sensuale purezza”, a cominciare dalla rinnovata CLS di terza generazione. Torneremo a parlare di questo cambio di rotta, perché è molto importante per l’identità del marchio, e per certi versi quasi uno sguardo alla storia: se non proprio all’”era Sacco” almeno ad ritorno ad una certa identità di stile Merdedes.
L’altra, invece, è puro piacere di guida e suggestione del passato: ispirata al celebre inseguimento del film Bullit del 1968 con Steve McQueen, alla guida di una Mustang, c’è ora la serie speciale Bullit dell’ultima Mustang, che per colori (a cominciare dal verde della carrozzzeria) e finiture ricorda la vettura storica. Ma anche di più: c’è il V8 5 litri da 475 CV, e addirittura il nuovo impianto di scarico. Per suonare come la progenitrice.