Design

Lancia design day: Pu-Ra Zero e il nuovo logo

Ieri, 27 novembre 2022, Lancia ha compiuto 116 anni; il festeggiamento ufficiale, però, è arrivato oggi, che è lunedì, dopo l’annuncio di parecchio tempo fa. Con Lancia, Stellantis vuole fare sul serio: unendo in un unico contesto i marchi premium del gruppo, insieme a DS e Alfa Romeo, finalmente Lancia avrà nuova vita con una gamma completa, e uno specifico linguaggio.

Secondo le indicazioni del CEO Luca Napolitano e del responsabile del design, Jean-Pierre Ploué, niente è più semplice per la rinascita di un marchio che ripercorrerne la storia; e Lancia, dal punto di vista del design ma anche della tecnologia e dei valori trasmessi, ha una storia di assoluto rispetto, che unisce alla raffinatezza e all’eleganza anche l’aspetto sportivo, e l’innovazione.

Non a caso, si parla di un “nuovo rinascimento”: in effetti l’uomo rinascimentale è colui che sa interpretare le esigenze della realtà umana con rigore, conoscenza e anche essenzialità, in un tutto armonioso e multidisciplinare. Il termine per indicare, quindi, la nuova filosofia del progetto Lancia è “Pu+Ra”: una sorta di sigla dall’apparenza scientifica, ma che unisce i concetti umanistici di «Pure» e «Radical», purezza ed essenzialità insieme ad innovazione.

In maniera coerente, il manifesto del nuovo design Lancia non è una vera e propria automobile, ma una forma astratta, quasi frutto del «metaverso», nella quale sono riassunti molti degli stilemi delle storiche vetture del marchio, ma le cui linee guida saranno prese ad esempio per la definizione delle auto di serie. Il nome, Pu+Ra Zero, ricorda ovviamente la Strato’s Zero del 1970, iconico modello di Marcello Gandini per Bertone assolutamente rivoluzionario per l’epoca, per la sua bassissima forma lenticolare senza soluzione di continuità e per le soluzioni tecniche. Linee e volumi mantengono semplicità e sinuosità anche nel modello attuale, nel quale non è esattamente riconoscibile la forma di un’automobile: viene solo fissato un impianto generale, una filosofia sintetizzata in una forma, con un buon numero di interessanti dettagli, spesso sintesi di idee del passato.

Tra i dettagli presenti nel manifesto di stile c’è anche il nuovo logo, per il quale era stato promesso un parziale ritorno alle origini. Il colore chiaro giova ad uno stemma che attualmente era un po’ sotto tono rispetto a colori e luci del contesto; il lettering, con le A a forma di V rovesciata, è moderno anche se ricorda in parte le lettere capitali dell’antichità, con la possibilità di una resa bidimensionale che tanto va di moda in questo periodo. Chiuso in un triangolo, nato già come sintesi dello scudo verticale storico, il marchio vede il ritorno della “lancia” nella bandiera che ospita la scritta; quest’ultima non ha recuperato l’iniziale più grande, ma ha comunque un carattere più leggibile. Invece, l’altro elemento dello stemma storico, il volante, ha perso anche le corte appendici della penultima versione, per essere riassunto in un semplice cerchio.

Da queste premesse, probabilmente il problema minore per le Lancia del futuro sarà il design, se non per nascondere le condivisioni con gli altri marchi del gruppo Stellantis: in effetti, 208, C3 e Corsa sembrano auto diverse. Staremo piuttosto a vedere se il marchio sarà in grado di rispettare le premesse, garantendo le sue sfaccettate caratteristiche, la sua storia e la sua filosofia. Considerando come ha operato finora la parte «francese» di Stellantis, con la lussuosa DS ma anche con Citroen e le sue caratteristiche di praticità e comodità, possiamo sperare in qualcosa di interessante. Quanto alla tecnologia, c’è un elemento che sembra avere la priorità assoluta: l’elettrico. Vedremo in quale modo, e con quali sviluppi.