Passione

La rinascita del motore di Barsanti e Matteucci: un evento storico al Museo Galileo di Firenze

Il Museo Galileo di Firenze ha ospitato la rievocazione dell’accensione del primo motore a scoppio, progettato nel 1853 da Padre Eugenio Barsanti e dall’ingegnere Felice Matteucci. L’evento ha visto protagonista una replica fedele dell’originale, realizzata dal Club Moto d’Epoca Fiorentino, che ha ricostruito il meccanismo rispettando le specifiche storiche; la creazione del modello è stata motivata dall’obiettivo di ridare visibilità a un’invenzione italiana spesso oscurata dalla più celebre versione attribuita a Nikolaus Otto nel 1862.

Il progetto di riproduzione è stato avviato nel 2022 e ha richiesto oltre due anni di studi e 5.000 ore di lavoro, culminando nella cerimonia ufficiale dell’11 gennaio. La presentazione al pubblico è stata preceduta da una conferenza nel Salone dei Cinquecento di Palazzo Vecchio, dove sono intervenuti esponenti istituzionali e figure accademiche, tra cui il vice sindaco di Firenze Paola Galgani e il direttore del museo Galileo, Roberto Ferrari. Durante l’incontro, sono stati analizzati gli aspetti storici e tecnici legati al progetto, con particolare attenzione alle fonti documentarie consultate presso istituzioni fiorentine.

Il motore a scoppio di Barsanti e Matteucci segue un principio di funzionamento gravi-atmosferico a tre tempi, privo di fase di compressione. La miscela di aria e gas viene innescata da una scintilla elettrica, generata da un rocchetto Ruhmkorff, sollevando il pistone verticale e attivando il ciclo di movimento attraverso una trasmissione a cremagliera. L’azione utile avviene durante la discesa del pistone, distinguendosi così dai successivi motori ad accensione controllata. La replica ha richiesto l’adozione di un sistema di accensione appositamente calibrato per riprodurre le condizioni originali.

L’iniziativa è stata supportata dall’ASI, Automotoclub Storico Italiano, che ha riconosciuto il valore storico dell’invenzione e il contributo alla memoria collettiva. Il presidente ASI Alberto Scuro ha sottolineato l’importanza di valorizzare l’originalità e l’autenticità delle testimonianze, evidenziando l’eccezionalità del lavoro svolto. L’impresa del Club Moto d’Epoca Fiorentino rappresenta un omaggio al genio italiano e al ruolo fondamentale della documentazione storica nella riscoperta di un capitolo pionieristico della storia tecnologica mondiale.