Ginevra 2018, viste e piaciute: i «carrozzieri»
Al Salone di Ginevra, che prosegue fino al 18 marzo 2018, ci sono parecchie fuoriserie, che un tempo erano vanto dei carrozzieri italiani, soprattutto al Salone di Torino, e oggi possiamo dire lo siano ancora, almeno in parte. Accanto alle supercar delle quali abbiamo in parte trattato, ritroviamo nomi legati alla storia e al futuro del design realizzato in Italia. Qualche breve esempio, partendo dalla W Motors Fenyr Supersport, erede della già costosissima Lykan Hypersport che vedemmo molto da vicino in un recente Salone del Valentino: sviluppata dall’azienda libanese W Motors con la collaborazione tecnica di Studiotorino, la coupé sportiva eroga 800 CV grazie al 6 cilindri 3.9 firmato RUF. Le tecnologie impiegate sono di altissimo livello, anche con aerodinamica attiva, mentre la linea è molto sfaccettata e carica di dettagli.
Un punto di vista diverso ha la berlinetta Lvchi Auto Venere, che unisce la produzione del gruppo cinese Lvchi Auto e la progettazione, il design e l’ingegnerizzazione di I.DE.A. Institute, con Giorgio Stirano alla guida di progetto e Andrea Musizzano designer. In 7 mesi è stata realizzata una fastback a 4 porte dal profilo aerodinamico, i fianchi larghi e le linee sinuose, con una curiosa fiancata caratterizzata da tre motivi a «freccia»: il taglio della coda, la chiusura dei finestrini e la piega nelle portiere. I CV sono oltre 1.000 con 4 motori elettrici, 286 km/H, 652 km di autonomia. Meno estrema, ma pronta per essere prodotta nel 2019 a circa 250.000 euro.
La Pininfarina HK GT, ovvero Hybrid Kinetic, è invece una berlina-coupé a 4 posti da 816 CV e quattro motori elettrici più un motore range extender a microturbina per ottenere 1000 km di autonomia a trazione integrali. Non bisogna dimenticare però la versione corsa «marciante» della vettura a idrogeno, la H2 Speed disegnata da Fabio Filippini. Per Italdesign ci sono un paio di novità, una delle quali è la versione aperta della Zerouno, la Zerouno Duerta: anche di questa ne verranno consegnati solo 5 esemplari. La coupé era nata già per essere aperta, ha una base Audi R8 opportunamente rivista, con l’aspirato V10, e quindi l’estetica è stata rivista solo per la zona di coda, senza stravolgere il design originale. Le sue linee sono piuttosto articolate, ma gradevoli nella livrea blu, scelta non da un cliente ma direttamente dal centro stile guidato da Filippo Perini. Ora Giorgetto e Fabrizio Giugiaro sono invece alla guida di un’altra «neonata» realtà, la GFG Style, che presenta la Sibylla: una berlina quattro posti con quattro motori elettrici, uno per ruota, per un totale di 544 CV, e una batteria della cinese Envision che può collegarsi alla piattaforma energetica EnOS integrata con reti esterne. C’è anche la GFG Techrules Ren, tre posti sportiva a guida centrale elettrica e con generatore a microturbina, presentata l’anno scorso come concept, e ora vettura di serie. Una nota anche per la Touring Superleggera Sciàdipersia, basata sulla Maserati GranTurismo e ispirata anche nello stile retro alla storica Maserati omonima degli anni ’60, e per la Zagato Iso Rivolta Vision Gran Turismo, supercar guidabile nell’omonimo gioco per Playstation, e pronta ad essere prodotta in 5 esemplari.