Test: Sono Motors Sion, dalla Germania l’auto elettrica a pannelli solari
Sono Motors, un marchio di Monaco di Baviera che intende farsi conoscere a livello internazionale. E la Sion, una vettura con motore elettrico che semplice nella linea e nella costruzione, a un prezzo contenuto, e con qualcosa di esclusivo: i pannelli solari su tutta la carrozzeria. In questo periodo la vettura è in giro per l’Italia, per i test drive dedicati sia alla stampa che a qualsiasi potenziale cliente, per far conoscere il marchio e i progetto, mediante un paio di prototipi realizzati a Monaco con modalità artigianale, come si addice ad una concept car di preserie. Noi l’abbiamo provata a Genova, nelle vicinanze del mare e dell’aeroporto.
La Sono Motors Sion esteticamente non ha elementi di particolare rilievo: le forme sono realizzate dall’azienda stessa, e sono le più semplici possibili, per ridurre costi e pesi, ma anche per offrire una capienza interna di tutto rispetto per 5 persone e molti bagagli. Se la sezione frontale è piuttosto ampia, l’aerodinamica è invece molto curata, e tutto contribuisce a ridurre peso e costi: i pannelli della carrozzeria sono in policarbonato, mentre il robusto pianale è in alluminio. Per assurdo, il vero elemento caratteristico del design è l’utilizzo di superfici semplicissime e molto ampie, per ospitare, “annegati” nei pannelli esterni e sul tetto, le celle solari, pari attualmente a circa 7 metri quadrati, ma destinate ad aumentare riempiendo tutto lo spazio possibile. Le due vetture sono in tinta nera, ma i pannelli possono avere fondo bianco o nero: alla fine sono loro i protagonisti di questo tipo di design, insieme a un portellone totalmente scuro di italiana memoria, che dà accesso ad un bagagliaio molto regolare. Tra l’altro, i pannelli sono concepiti in modo da essere sostituiti in caso d’urto, insieme alle celle solari.
Le ruote sono ampie, con cerchi bassi e in lega leggera, mentre il motore è attualmente disposto posteriormente, con trazione posteriore: curioso infatti il contenuto del cofano anteriore, che comprende anche un piccolo pozzetto per i bagagli, mentre la mascherina è ribaltabile per la ricarica; le batterie, invece, sono sotto il pianale, per un peso complessivo contenuto in 1.400 kg. Nella versione definitiva forse il motore elettrico sarà anteriore, così come la trazione: questo perché la costruzione avverrà nel nord Europa, e quindi la trazione anteriore potrà essere più rassicurante nei fondi sdrucciolevoli. Il nord Europa sarà forse uno dei principali mercati, ma è anche il luogo di produzione di molte componenti tecniche della vettura, e questo garantirà la riduzione dei costi.
Apriamo le porte, leggere ma anche solide e ampie, notando le maniglie molto incassate -praticamente si tratta di pulsanti nella parte superiore di un incavo, l’assenza di chiavi sostituite da app, e l’assenza di montanti. Dentro ci sono contrasti forti: la pannelleria delle porte in plastica dall’aspetto squadrato ed economico, e per contro il rivestimento morbido e chiaro di tutto il padiglione, la buona insonorizzazione del vano motore anche a sedili posteriori reclinati, e una plancia semplice ma elegante con un piccolo schermo per la strumentazione -che comprende anche l’indicatore di consumo, e un pannello centrale con connettività: niente guida autonoma, ma solo il cruise control. E poi, così come ha mostrato Goodyear nel suo curioso pneumatico “ecologica” Oxygen all’ultimo Salone di Ginevra, parte della plancia e del tunnel nascondono muschio vivo dal colore verde, che produce ossigeno e migliora l’aria interna: potrebbe essere una moda per le smart car del futuro.
E ora il test. Niente cambio, e niente frizione: solo un selettore di marcia e il pulsante Start/Stop dietro il volante, e il motore silenziosamente è pronto per partire. La vettura è comoda, la guida è piuttosto alta, la visibilità notevole grazie agli ampi vetri, nonostante una linea lievemente a cuneo. Ma soprattutto lo scatto è fulmineo, come in generale le elettriche sanno fare: qui però l’essenzialità delle forme e dei rivestimenti, il peso ridotto e certamente la trazione posteriore contribuiscono ad uno scatto da vera sportiva, al punto tale che quasi si teme di non riuscire ad arrestarsi -invece i freni fanno comunque il loro dovere. La dinamica è notevole: abbiamo affrontato curve a gomito con disinvoltura, aiutati da uno sterzo preciso e presente, e con la complicità del motore posteriore, che sa essere anche divertente. La velocità massima è invece limitata a 140 km/h, e su una vettura di questo tipo, sorta di monovolume ben più compatto di una Tesla X, ad esempio, è più che adeguata, anche pensando alla meccanica e ai consumi. Ecco, i consumi: ma la Sion è un’auto a energia solare? Non esattamente: si tratta di una vettura elettrica a batterietradizionali, che può essere ricaricata alla rete normale (e qui ci mette circa 11 ore per la ricarica totale) o ad altre tipologie di carica, fino alla tipo 2 che in 25 minuti permette di avere l’80% dell’energia. Con un pieno di elettricità si fanno circa 250 km, ma l’energia solare permette di accumulare ulteriore energia: non è che l’auto vada direttamente con il sole, insomma, ma parte della ricarica è data dal sole. Per avere un’idea, con l’energia immagazzinata dalle celle solari , ad esempio in sosta, la Sion potrebbe percorrere fino a 20 km. Potrebbe anche essere una scorta di energia sempre disponibile in caso di emergenza, contro il fuel-panic tipico dell’auto elettrica.
Sentiremo parlare ancora di Sono Motors Sion, ma non aspettiamoci che sia esattamente così: oltre alla disposizione del motore, cambieranno diversi elementi interni, come la strumentazione che avrà uno schermo più ampio e integrato, e alcune finiture, anche se l’aspetto generale dovrebbe rimanere questo. Tutto studiato nel dettaglio, senza eccessi e senza il superfluo, contenendo il prezzo in 16.000 euro. Per vedere la vettura che arriverà effettivamente sul mercato nel 2019, dobbiamo però attendere settembre: a Monaco sarà presentata la versione definitiva. Che, naturalmente, vi mostreremo.Le immagini nella galleria di Facebook