«Il Cavallino nel cuore» presentato da Leonardo Fioravanti al Centro Culturale Franzoni Auto Divisione Classic
Continuano gli incontri sul tema della storia dell’automobile al Centro Culturale Franzoni Auto Divisione Classic di Brescia: nel pomeriggio di sabato 19 Ottobre 2019 è stata la volta dell’evento dedicato a Leonardo Fioravanti, il designer che ha al suo attivo il maggior numero di vetture del Cavallino disegnate, durante la sua permanenza in Pininfarina per ben 24 anni. Dopo i saluti di Carlo Carugati, direttore artistico del Centro, Fioravanti ha raccontato la sua carriera di designer, facendo riferimento alle 90 immagini selezionate nel libro da lui scritto «Il Cavallino nel cuore»: «Raccontare la Ferrari è molto facile, significa raccontare la storia di Enzo Ferrari e la sua capacità di farsi conoscere nel mondo». Tra gli aneddoti, il primo incontro di Fioravanti con Enzo Ferrari, alla presentazione dell’anteprima della Daytona, quando il Drake fissò il giovane 27 enne chiedendogli: «E’ soddisfatto del risultato?»; quindi altre gratificazioni, come quando Ferrari gli chiese di realizzare una Ferrari per portare i suoi amici a teatro, o una Ferrari che doveva essere una coupé a due porte, «ma non una 2+2 per portare dei bambini, una 2+2 per adulti», quella che sarà la 365 GT4 2+2, la vettura di Maranello prodotta per il maggior numero di anni, ben 18. Oltre ad Enzo Ferrari, che utilizzava una 365 GT4 azzurra per i suoi viaggi personali, tanti furono i personaggi appassionati del modello: il Principe Bernardo d’Olanda (che ne ebbe due ), Etienne Aigner, uomo d’affari e sponsor di Clay Regazzoni , Mohammad Reza Pahlavi, Shah d’Iran, e Mick Jagger, cantante dei Rolling Stones.
Il gradimento di Ferrari nei confronti di Fioravanti si accentuò con la 308 GTB, altra automobile che dalla metà degli anni ’70, con le sue evoluzioni, arriverà quasi al 1990: con questa vettura la Casa di Maranello passò alla grande produzione, dalle migliaia di unità alle decine di migliaia, e fu impegnata anche nelle corse, europee ed oltre oceano; nel 1976 Enzo Ferrari donò a Fioravanti una delle prime 308 GTB vetroresina , di colore argento, che fu modificata soltanto con l’introduzione di una tasca porta libretti, dietro il sedile di guida, per non vedere la classica busta a vista nella tasca portaoggetti, e che il designer tenne per 20 anni, per poi venderla ad un collezionista giapponese. Poi la Ferrari Testarossa, con la preoccupazione di creare uno spazio anteriore per le valigie e quindi l’intuizione di spostare i radiatori lateralmente nel posteriore, e altre informazioni e aneddoti, fino alla discussione sui giorni nostri: l’auto elettrica, e la necessità di investire su elementi «fissi» in natura, come ad esempio la forza di gravità. Alla fine, le firme per il pubblico delle copie dei suoi libri, e delle vetture Ferrari presenti, in particolare due Ferrari 328 GTS, una gialla e un’altra, rossa con le targhe originali Modena, e anche una delle prime 365 GT4 2+2 del 1973 che ebbe come primo proprietario l’industriale Zoppas. Appuntamento ai prossimi incontri sulla cultura automobilistica promossi dal Centro, e visibili nel sito www.franzoniauto.com/divisioneclassic.